Per chi e rimasto al paese, l'emigrato potrebbe essere colui che torna dal futuro idealizzato. E le notizie da lì non sono buone... è una trappola ... La buona notizia è che puo smettere di guardare attraverso il telescopio, perche e chi e rimasto al paese che sta seduto sul tesoro.
Lo scrittore inglese DH Lawrence che visito le nostre terre (Picinisco nel inverno di 1919)- scrisse "il trionfo della macchina" ( qui in inglese) una poesia che ci fa riflettere sul dove vogliamo andare...
Il trionfo della macchina
Parlano del trionfo della macchina,
ma la macchina non trionferà mai.
Tra le migliaia e migliaia di secoli dell'uomo
lo srotolamento delle felci, lingue bianche d'acanto che lambiscono il sole,
per un triste secolo
le macchine hanno trionfato, ci hanno fatto rotolare qua e là,
scuotendo il nido dell'allodola fino a romperne le uova.
Sconvolte le paludi, finché le oche non siano scomparse
e i cigni selvatici volati via cantando per noi il canto del cigno.
Duro, duro sulla terra le macchine rotolano,
ma attraverso alcuni cuori non rotoleranno mai.
L'allodola si annida nel suo cuore
e il cigno bianco nuota nelle paludi dei suoi lombi,
e attraverso le ampie praterie del suo petto un giovane toro raduna le sue mucche,
agnelli frugano tra le margherite del suo cervello.
E finalmente
tutte queste creature che non possono morire, respinte
negli angoli più remoti dell'anima, lanceranno il grido selvaggio della disperazione.
L'allodola elettrizzante in una disperazione selvaggia trillerà delle frecce dal cielo,
il cigno batterà le acque con furore, il bianco furore di un cigno furioso,
anche gli agnelli stenderanno il collo come serpenti,
come serpenti di odio, contro l'uomo nella macchina:
anche il tremolante pioppo bianco lancerà contro di lui un bagliore come frammenti di vetro.
E contro questa rivolta interiore delle creature indigene dell'anima
L’uomo meccanico, in trionfo seduto sul sedile della sua macchina
sarà impotente, poichè nessun motore può raggiungere le paludi e le profondità di un uomo.
Così l’uomo meccanico in trionfo seduto sul sedile della sua macchina verrà condotto alla pazzia da dentro di sé, e cieco, e in quel giorno
le macchine si volteranno per sbattere l’una contro l’altra
il traffico si impiglierà in un lungo tratto di collisioni
e i motori daranno l’assalto alle le solide case,
l'edificio della nostra vita
vacillerà sotto lo shock della macchina pazza, e la casa crollerà.
Poi, ben oltre le rovine, in lontananza negli ultimi luoghi remoti
il cigno addrizzerà di nuovo la sua testa appiattita e colpita
e si guarderà intorno, e si alzerà, e con le grandi volte delle sue ali disegnerà arabeschi per salutare il sole con uno scintillio setoso di un nuovo giorno
e l'allodola seguirà trillando, senza rabbia di nuovo,
e gli agnelli morderanno le teste delle margherite con allegria. Ma nel bel mezzo della terra rimarrà schiantata la rovina fumante del ferro
Il trionfo della macchina.
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